La parola Monumento deriva dal latino “monère” che si traduce in “ricordare”. Quini è un simbolo scultoreo, grafico. Ambientale che ci vuol far tornare alla mente un personaggio, un episodio od una situazione. Purtroppo, molto spesso, è uno stimolo alla conoscenza di realtà che sono ignorate per il tempo trascorso e per una colpevole trascuratezza nell’insegnamento.

È il caso dei Monumenti ai Caduti della Grande Guerra a cui sono stati associati anche quelli della guerra successiva.

Due pagine della nostra Storia più o meno recente che, non essendo più inserita nei programmi scolastici, per dare posto ad eventi non sempre più importanti, ma di valenza politica dubbiosamente ritenuta più interessante.

Si scorda che la 1a Guerra Mondiale, per la nostra Patria ha completato il ciclo unitario, ma, per l’Europa tutta, ed anche per il mondo occidentale, ha segnato un netto confine nel sistema geo-politico e culturale.

Non conoscere tal evento, specialmente per le giovani generazioni, significa ignorare le origini della realtà in cui vivono. È come se quei giovani iniziassero il loro percorso scolastico con le Scuole Superiori!

Conseguenza di questa disconoscenza è la noncuranza per i molteplici, vari Monumenti ai Caduti delle nostre città. L’abitudine, non interrotta dalle sporadiche manifestazioni che li vedono coinvolti con scarse partecipazioni di cittadini, addirittura li vede divenire bersagli di ingiurie e profanazioni: spazi su cui scarabocchiare epiteti offensivi o messaggi di maleducazione.

 

 

 

 

Cosa conosciamo di questi Monumenti ?

 Cosa conosciamo dei nomi incisi su questi Monumenti ?

L’Associazione Nazionale Alpini, nel rispetto dei suoi impegni statutari, ha deciso di approfittare della ricorrenza dei cento anni dall’evento “Grande Guerra” per ridare pieno significato a questi “segni della memoria”; anzi fornirgli una voce virtuale per narrarci la storia dei personaggi che voleva ricordare.

Nasce il progetto “Il Monumento racconta…” che in associazione a quello titolato “Adottiamo un Caduto”  ridarà vita virtuale a tanti dei 650.000 italiani che sacrificarono la giovane vita in quegli anni terribili.

Progetti che realizzano l’esortazione del Presidente Giorgio Napolitano:

“Confido che si proceda con il dovuto impegno nell’opera di conservazione della memoria, di analisi e riflessione storica sul primo grande conflitto mondiale, e che da parte delle competenti istituzioni si segua con attenzione la preparazione dell’anniversario“