protettore degli Alpini
Risale
all'anno 1938, la proposta del Comando del 10° Reggimento Alpini, oggi
Segreteria dell'Associazione Nazionale Alpini, di nominare un Protettore del
Corpo. Una richiesta formulata ai vari Cappellani trovò numerose proposte fra
cui spiccava la figura della Madonna, che gli
Alpini ricordano spesso sotto l'effige di Madonna della neve, di Madonnina del
Grappa e del Rocciamelone.
Ma il Santo che raccolse il maggiore consenso fu San Maurizio, soldato alpino di una Legione romana alpina, martire, intrepido e valoroso combattente per la Patria e strenuo difensore di Cristo. La designazione definitiva cade per il Santo martire, condottiero della Legione Tebea, la cui vita di soldato sulle Alpi, la cui fedeltà alla patria e alla Fede lo segnalavano come il Santo più vicino allo spirito alpino. Nel 1941, San Maurizio è stato proclamato Patrono degli Alpini.
Di
San Maurizio, martire della fede cristiana, si parla, per la prima volta, in una
lettera del Vescovo di Lione (435-450), tolta probabilmente da uno scritto di
Isacco, Vescovo di Ginevra, che l'avrebbe ricevuta da Teodoro Vescovo di
Octodurum (Martigny dans le Valais). La leggenda,che ha un sicuro fondamento storico nonostante sia stata da qualche studioso
accusata di falsità, racconta che San Maurizio era "primicerius"
(comandante) di una Legione tebana composta da cristiani e fatta venire dall'Africa da
Massiniano Erculeo, collega di Diocleziano, per reprimere una
rivolta dei Bagaudi, popolo celtico sollevatosi nelle Gallie. L'Esercito di
spedizione fu posto al comando di Massimiano. Poco si conosce di questa legione
tebea, se non la certezza della sua esistenza poiché il suo nome fu
trovato più volte in monumenti dell'epoca; non si sa di preciso se provenisse
dalla Grecia o dall'Egitto. Verosimilmente era un'unità più piccola della
Legione, data la difficoltà di poter riunire un numero così grande di
cristiani in quel periodo di persecuzioni. Si trattava probabilmente di una vexillatio e non di una legione,
una coorte cioé di ausiliari, reclutati nella Tebaide, di cui San Maurizio era
il Comandante.
Nella marcia contro i Bagaudi, Massimiano pose gli accampamenti ad Octodurum (l'attuale Martigny) ed ordinò al suo Esercito di offrire dei sacrifici agli Dei di Roma. Mala legione tebana condotta da Maurizio, fedele al suo Dio, rifiutò il sacrificio e si ritirò nella zona di Agaunum (oggi Saint Maurice, in Svizzera). Massimimiano, adiratosi per il rifiuto di San Maurizio, ordinò alle legioni che aveva in Octodurum di attaccare e punire la tebana, ma esse erano timorose poiché conoscevano il valore dei legionari tebei e di Maurizio. Maurizio e i suoi soldati per non tradire la disciplina e l'onore di soldati decisero di non accettare il combattimento pur difendendo la loro Fede anche a rischio della vita; quando i soldati di Massimiano arrivarono ad Agauno li trovarono inginocchiati a terra, pronti al martirio per la fede nel rispetto della disciplina. Avvenne la strage. La legione fu decimata per ben tre volte senza che nessuno dei suoi componenti cedesse alla paura della morte. Tutti suggellarono col sangue quei valori per loro fondamentali ed irrinunciabili e fra i primi il Comandante Maurizio. L'episodio potrebbe essere datato dal 286 al 303.
L'avvenimento, accaduto più o meno secondo la leggenda, deve aver avuto immediatamente una enorme risonanza se si pensa che, già nel 440, era frequentatissimo da parte dei fedeli delle diocesi vicine il pellegrinaggio al luogo del martirio di San Maurizio. Nell'anno 490, ad Agauno, sorse una abbazia in onore di San Maurizio.
Nel 515 Sigismondo Re di Borgogna la fece rifabbricare ed in essa furono deposte le reliquie del Santo. L'abbazia, distrutta dai Longobardi, fu riedificata in seguito da Carlo Magno nei primi anni del secolo IX . Le reliquie del Martire, quando il paese di Agauno fu ceduto dal Duca Carlo Emanuele a Francesco I° Re di Francia, vennero trasportate con grande solennità a Torino il 16 gennaio 1581. I resti di San Maurizio successivamente rientrarono ad Agauno (poi Saint Maurice) per essere custodite presso l'abbazia che porta il Suo nome.
La Chiesa celebra San Maurizio il 22 settembre.