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Inaugurato
il 10 dicembre 1967, il Sacrario Militare dei Caduti d'oltremare, sorge
alla periferia di Bari, lungo la strada per Brindisi. La struttura,
semplice e sobria custodisce le spoglie di 74.850 italiani caduti in
terra straniera di cui 40.000 rimasti ignoti. Grecia, Albania, Algeria, Marocco, Tunisia, Libia, Somalia, Etiopia, Eritrea, Germania e Mar Mediterraneo, Prima e Seconda Guerra Mondiale, al fronte o in prigionia, questa la provenienza di tanti sfortunati connazionali, quarantamila dei quali rimasti ignoti. Una lapide ricorda i nomi di 140 Ascari eritrei e libici i cui resti, già tumulati nel sacrario di Tripoli, hanno seguito la ridislocazione delle Salme dei nostri Caduti da quel cimitero, a Bari nel 1972. Recentemente vi sono stati sistemati anche i resti mortali di quanti, militari e civili, sono deceduti in campo di concentramento o di lavoro istituiti, dopo l’8 settembre 1943, nel territorio delle ex Repubblica Democratica Tedesca. Disegnato dalla magica penna del Ten.Col. del Genio Guastatori Alpino Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo, il complesso ricalca in parte il citato Sacrario di Tripoli, del quale, nella zona circostante il Sacrario, sistemata a parco, sono stati ricostruiti due importanti elementi decorativi che caratterizzavano il dismesso Sacrario Militare : un tronco di acquedotto romano e gli archi delle battaglie. Sui due lati più lunghi del luminoso cortile si affacciano 30 colombari in cui soni sistemati i loculi dei Caduti noti, suddivisi per zone di operazione, mentre al centro spicca il grande altare in marmo per la Messa all’aperto: alle sue spalle il gruppo di quattro croci alte 25 metri. Nel
chiostro, nel penultimo colombario, in fondo a destra, nel settore Africa
Settentrionale, sono stati recentemente raccolti 42 Caduti dei 61 uomini
che componevano l’equipaggio del sommergibile “Sciré”. Il
sommergibile Scirè lascia la base di Loreo il 16 agosto 1942, con a bordo
i mezzi d'assalto che devono forzare il porto di Haifa la notte del 12
agosto. Lo Scirè non rientra più alla base. Dopo l'armistizio si
apprende che é stato affondato il pomeriggio del 10 agosto al largo di
Haifa dalla vedetta antisommergibile inglese Islay. Sulla
parete opposta del chiostro si vedono dei grandi tavole geografiche di
marmo, su cui sono incisi i principali scacchieri operativi, e sono
riportati i dati statistici che sintetizzano il sacrificio dei Caduti e
dei dispersi per cause belliche durante il conflitto 1940-45: ·
forze di terra
250.063 ·
forze di mare 32.515 ·
forze aeree
9.357 ·
civili
152.588 Dal fondo del chiostro due scale convergono nella sottostante cripta con al centro una piccola cappella sulle cui pareti si trovano le lapidi che ricordano i 192 Caduti decorati di medaglia d’oro al V.M., lapidi con i nomi dei 6.000 Caduti "noti ma non individuati", in ordine alfabetico e secondo i vari scacchieri operativi, i cui resti provenienti dalle tombe collettive, frammisti ad altre salme, sono raccolti nel Sacrario, . Sotto il porticato e la scalinata di accesso al Sacrario è stato ordinato un Museo Storico che rievoca sinteticamente le varie fasi della Seconda Guerra Mondiale, e sono raccolte numerose documentazioni, fotografie, schizzi, uniformi, armi, cimeli ed effetti personali. Al tramonto, nove solenni rintocchi di una grande campana, donata al Sacrario da tutte le Associazioni Combattentistiche e d'Arma ricordano ai vivi tutti i Caduti, così come è inciso nel suo bronzo: "Victi vivimus".
I teatri e le operazioni fuori del territorio nazionale Libia (1911) Albania (1915-18) Libia (1939) Africa orientale (1935-1936) Grecia, Albania (1940-45) Tunisia (1940-1945)
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