L'antico Santuario del Crocefisso, eretto nei 1284 a pnonte dell'abitato di Timau, lungo la vecchia strada per il Passo di M. Croce Carnico, venne ricostruito ed adibito, nel 1937, a Tempio-Ossario dei Caduti su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni.

Nel Sacrario sono stati raccolti i resti di n. 1.644 Caduti, di cui n. 232 rimasti ignoti, delle campagne 1915-'16-'17, provenienti dai vari cimiteri di guerra dell'alto But.

Tra questi si trovano 58 Caduti noti e 7 ignoti della R. G. Finanza e sono ricordati i nominativi di altri 57.

Nel Sacrario, sono inoltre tumulati anche i resti di n. 73 Caduti austro-ungarici di cui solo 8 noti.

I loculi sono stati ricavati negli archi delle pareti del Tempio sia all'interno che all'esterno sotto il porticato, con i nominativi riportati su lastre di bronzo.

Lungo la facciata d'ingresso e le due pareti laterali del Tempio, un elegante portico con colonnato di marmo; superiormente, dalla parte dell'ingresso, un caratteristico campanile, con tre croci e tre campane, sovrasta un artistico mosaico raffigurante due Angeli in adorazione della Croce.

Nell'interno, sull'altare, un'artistica composizione scultorea in bronzo, opera dello scultore Giannino Castiglioni, rappresentante il Cristo crocefisso ai piedi del quale è deposto un Soldato caduto.

A destra dell'Altare si trova la bella composizione di otto pannelli con la ispirata interpretazione pittorica di Marino Sopracasa sulle quartine delta commovente canzone friulana « Stelutis alpinis ».

A lato dell'altare, un affresco del pittore Pellis ricor­da l’eroico sacrificio delle donne della Carnia, portatrici di munizioni, viveri e medicinali fin alle prime linee del fronte montano, personificato da Maria Plozner Mentil, colpita a morte il 15-2-1916 mentre trasportava una gerla colma di munizioni ai combattenti delle linee avanzate nella zona del Passo di Pramosio. Le spoglie dell’Eroina sono raccolte in una tomba posta ai piedi dell'affresco.

 In una grande targa di bronzo a lato dell'ingresso e riportato il commovente canto friulano del Maestro Zardini «Stelutis alpinis ».

Nella Sacrestia, numerose fotografie sulle vicende belliche dell'epoca.

LE OPERAZIONI DEL 1915

Il primo sbalzo offensivo

Nel fronte della «Zona Carnia» le poche artiglierie disponibili iniziarono le azioni di fuoco contro le opere fortificate di Malborghetto e di Predil ed i Reparti Alpini occuparono il Pal Piccolo ed il Pal Grande ad oriente del Passo M. Croce Carnico. Ma in questo settore l'avversario manifestò presto un intendimento di decisa controffensiva con violenti contrattacchi al Pal Piccolo ed attacchi alle posizioni montane ad oriente del Passo di Monte Croce Carnico, contro Pizzo Avostanis e M. Cuestalta, che furono pero respinti nonostante la grande prevalenza di forze e di mezzi (5 Battaglioni austriaci contro due italiani).

Primo attacco agli sbarramenti

Anche un'azione condotta il 7/8 agosto, in accordo fra la 4a Armata e la Zona Carnia per la riconquista della Cima del M. Peralba e del Passo di Sesis, consentì solo un successo momentaneo sulla Cima del Peralba ed il nucleo di Volontari Alpini del « Dronero » dovette ripiegare sul costone Eynard (dal nome del Comandante del plotone the per primo riuscì ad inerpicarvisi).

SECONDO attacco agli sbarramenti

L'avversario, vistasi preclusa ogni possibilità di successo net tratto Pal Piccolo-Freikofel-Pal Grande, pensò di spostare l'azione verso est, net tratto M. Lodin-Cima di Val Puartis, alla testata del torrente Chiarzd, per tentare, con un attacco sul fianco, la conquista di quelle posizioni che invano aveva più volte tentato di attaccare frontalmente.

L'azione fu svolta il 14 settembre da una Brigata da Montagna austriaca; il nostro presidio, molto più debole e non sufficientemente rinforzato, fu costretto, dopo una giornata di strenua lotta, a cedere la prima linea riti­randosi sulla seconda (M. Zermula-M. Paularo).

Qualche settimana dopo, il 10 ottobre, il nemico, dopo una lunga preparazione d'artiglieria, attaccò, evidentemente con lo scopo di ampliare il suo successo del settembre, le nostre posizioni di Creta Rossa (M. Cuestalta) poco ad ovest di M. Lodin; ma venne nettamente respinto dai nostri Reparti del Battaglione «San Dalmazzo» e del 146° Fanteria, per quanto notevolmente inferiori di forze. Eguale esito ebbe un altro attacco avversario, il 18 e 19 ottobre, contro le posizioni del Iof di Mezzanotte, in Val Dogna.

Le operazioni dell'autunno