Il Mar Tirreno bagna la Carnia!!!
Impossibile! Ma "per gli Alpini nulla è impossibile…"
e gli Alpini di Pisa, gemellandosi con gli Alpini di Paularo hanno portato il
mare fra le montagne carniche. Il Cappello alpino con la Penna che svetta sullo
sfondo del Tricolore unisce già in un’unica famiglia abitanti delle varie
Regioni d’Italia, ma questi due Gruppi hanno voluto affratellarsi ancora più
saldamente. Un vecchio sogno dell’Alpino Fulvio Segalla, Vice Capogruppo di
Pisa si è concretizzato il 2 agosto a Paularo.
Nella
stupenda cornice della Carnia, sotto il Monte Zermula che ancor’oggi porta le
cicatrici ed il ricordo di sacrifici estremi degli Alpini durante la
Grande Guerra, con una modesta cerimonia carica di emozioni e di
significato, i due CapiGruppo si sono scambiati i loro doni. Pisa ha donato l’aquila,
emblema delle Truppe Alpine, simbolo di forza, purezza e libertà; Paularo fiori
della montagna intagliati nel legno, raffigurazione di laboriosità, amore e
semplicità. Nei due doni sono raccolti i valori di tutti gli Alpini. Una
cornice di bandiere tricolori consacrava l’abbraccio fra i due rappresentanti.
Non
è facile trasferire sulla carta sentimenti ed emozioni, ma la necessità di far
conoscere a coloro che non hanno potuto partecipare i momenti salienti delle
giornate trascorse ci aiuta in questo compito.
Gli
Alpini Carnici ci hanno accolto, con quella ospitalità che li rende famosi,
nella loro splendida Sede situata nella dimessa Caserma di Paularo. Grazie a
questa presenza viene mitigata l’amarezza di constatare ancora una volta il
vuoto conseguente alla riduzione delle Truppe Alpine. Il Cappello Alpino ed il
Tricolore ancora sono presenti nelle stanze in cui è risuonato il pesante
rumore di tanti scarponi e sul piazzale dove centinaia di voci all’unisono
hanno gridato, nel giuramento, il loro impegno ed il loro amore alla Patria.
Il
primo giorno della nostra permanenza carnica è ci ha visti a Timau,
cittadina
vicina al confine di Passo Monte Croce Carnico. Sulle montagne sovrastanti tanti
Alpini si sono sacrificati per la nostra Patria ed ora riposano nel
Sacrario
assieme a Maria Plotzner Mentil, unica donna a cui è stata intitolata una
caserma, portatrice
carnica. Fra queste lapidi si
trova l’iconografia delle strofe di Stelutis Alpinis, il celebre canto di Zardini. Nelle parole dell’ultima strofa, pochissimo conosciuta, si trova la
testimonianza di come la montagna, sola, possa
mantenere perennemente il ricordo
di Coloro che per essa e su di essa si sono sacrificati anche quando la memoria
umana, col tempo, si attenua fino quasi a scomparire. Estremamente interessante
la visita al ricco e ben organizzato Museo. A Timau ci aspettava il Col.
Parisotto che comandava la missione "Kosovo 3" di cui faceva parte il contingente toscano di Protezione Civile.
La mattina della Domenica, con il
sole che faceva capolino fra le nubi, fino al giorno prima cariche di pioggia,
ci siamo recati sui prati delle montagne sovrastanti il paese. Là una Chiesetta
alpina perpetuava il ricordo dei Caduti. Un folto numero di "Penne",
accompagnato da numerosi accompagnatori brulicava in attesa dell’inizio della
manifestazione. Erano presenti anche rappresentanti delle Truppe da Montagna
della vicina Austria. All’arrivo delle Autorità, fra cui il Comandante della
Brigata Julia, si è snodata la sfilata degli Alpini che, accompagnata dalle
note della Fanfara, si è composta davanti all’Altare.
È giunto il momento
del gemellaggio: poche ma concrete le parole dei due CapiGruppo e del Sindaco
Alpino di Paularo. La Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti ha avuto il
culmine di emozioni con le note del Silenzio. Toccante l’esecuzione di
Stelutis Alpinis da parte della Fanfara. Le note che riecheggiavano fra quei
monti che tanto sangue ha sacralizzato, riunivano lo spirito di tutte le penne
mozze, sentinelle perenni di quelle vette, facendole partecipare alla nostra
festa.
Il rancio alpino ci ha riuniti mentre la pioggia inutilmente tentava di spegnere la nostra allegria e soffocare il nostro cantare.
Purtroppo, al nostro ritorno in paese, un grave malore ha stroncato un rappresentate austriaco, ma ci consola credere che sia "andato avanti" per unirsi agli Alpini di Cantore.
Grazie agli amici Alpini di Paularo ancora una volta siamo tornati a casa ricchi di tante meravigliose emozioni che restano dopo ogni Adunata Alpina.